NET- PARADE AWARD

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lunedì 31 dicembre 2018

SAGGISTICA - DIDATTICA - GUIDA PER GENITORI ED EDUCATORI

LA LINEA DEL 20 di Camillo Bortolato
Metodo Analogico per l'apprendimento del calcolo (manuale+strumento in plastica) 


Camillo Bortolato, laureato in pedagogia, insegnante, è autore di numerosi testi per l'insegnamento della matematica nella scuola primaria. Alla didattica affianca un'intensa attività di ricerca sulle metodologie di insegnamento della matematica. Attualmente le sue ricerche sono rivolte allo sviluppo di tecniche di apprendimento analogico mediante l'utilizzo di nuovi strumenti didattici (video, strumenti brevettati di sua invenzione, ecc.).

Il Metodo Analogico Bortolato fa leva sull'intuito dei bambini che serve per trasformare l'apprendimento in un gioioso volo di scoperta. Questo Metodo è basato sull'apprendimento per analogie e metafore, che sono ritenute l'arma più potente per conoscere il nuovo. 
Più di un milione di bambini l'hanno già utilizzato con successo.
Per Camillo Bortolato, ogni bambino quando arriva a scuola ha una montagna da scalare e anche se sprovvisto degli strumenti per raggiungere la vetta, si lascia entusiasmare e coinvolgere dal nuovo, senza la presunzione del controllo. 


"La Linea del 20" (Edizioni Erickson) è la proposta per apprendere i numeri e il calcolo nella prima classe della primaria e, fin dalla scuola dell'infanzia, nelle attività prescolastiche. Non è una nuova invenzione, ma la reintroduzione del modo naturale di apprendere, una rivoluzione verso la semplicità, perché parte dalle capacità intuitive di ciascun bambino, che giunge a scuola carico di informazioni sui numeri  e di voglia di imparare. La Linea del 20 rappresenta le nostre mani, che sono da sempre lo strumento cardine per eseguire il calcolo mentale. Per le attività iniziali è possibile collocare sullo strumento una striscia con i numeri 1-20. La striscia potrà essere presto abbandonata per non disturbare la percezione delle quantità durante il calcolo. Il libro a colori presenta l'itinerario da svolgere giorno per giorno per raggiungere le competenze previste dal programma di matematica sui numeri entro il 20 (ma anche oltre fino a 100 e al 1000) e propone addizioni, sottrazioni, problemi. 
La guida per l'insegnante (o per il genitore che voglia seguire il percorso anche a casa) chiarisce i principi del metodo e fornisce indicazioni pratiche esercizio per esercizio. 

"La linea del 20" è consigliata in particolare per gli alunni in difficoltà nel calcolo a mente e si rivela molto utile con quelli ipovedenti o ipoacusici, oltre che con alunni stranieri con difficoltà linguistiche. Può inoltre rivelarsi un supporto ideale per i genitori che vogliano sperimentare un apprendimento precoce del figlio in un quadro di valorizzazione prescolastica delle sue piene potenzialità. 
Il compito dell'insegnante non è quello di essere guida sul sentiero, spiega Bortolato, ma essere un "compagno" di volo del bambino. Il Metodo del 20 infatti, deve essere applicato già a partire dai primissimi anni di scolarizzazione, avvicinando a questa disciplina migliaia di studenti, anche quelli con disturbi specifici dell'apprendimento. 

Perché è importante questo Metodo del 20? 
E' importante perché si sviluppa il calcolo mentale simulando il funzionamento delle mani, una sorta di computer analogico naturale. In tal modo è possibile "calcolare senza contare", superando il conteggio che costa molte energie che non produce apprendimento e spesso fa detestare la matematica.

Il Metodo Analogico è un'esperienza di apertura alle reali capacità dei bambini, spesso imprigionate dai curricoli e dalle lungaggini della didattica. E' la riforma della scuola dal basso, aula per aula. E' la via del cuore che fa leva sull'intuito dei bambini per trasformare l'apprendimento in un gioioso volo di scoperta, considerando tutti i bambini eccellenti nella loro unicità. In pratica bisogna emozionare ed emozionarsi, lasciare aperta la porta e così si aprirà la strada verso la comprensione in modo più semplice, più facile e quindi sicuramente più veloce.  Anna A. 


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