NET- PARADE AWARD

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giovedì 20 agosto 2020

FILOSOFIA DELLA SCIENZA - SPIRITUALITA'

IL LIBRO DI TUTTI IN UNO di Beatrice De Leva 

 

Il compimento della Teoria del Tutto

Beatrice De Leva autrice, scrittrice emergente, diplomata con 100/100 all’Istituto Magistrale “Giosuè Carducci” di Roma nell’anno 2002, Beatrice de Leva intraprende successivamente gli studi universitari, consegue un diploma annuale in Biotecnologie alimentari nel 2010, continuando a dividere il suo tempo tra la famiglia, il lavoro e l’innata passione per la Scienza, la lettura e la scrittura. 

"Il libro di tutto in uno" Edizioni Kimerik  è la rivelazione del perché un giorno l'Universo, anziché espandersi, si contrarrà e torneremo a essere tutti uniti in un solo essere come alle origini: Dio. 
Il linguaggio universale è un linguaggio del cosmo, percepito dai nostri sensi ma soprattutto dalla mente come un linguaggio fatto di archetipi comuni, come quelli di cui parlano i più famosi psicologi, anche se misteriosi, ma che noi siamo in grado di decifrare in maniera univoca, ovvero senza fraintendimenti, ma tutti allo stesso modo, perché costituito da elementi comuni a tutti i mondi. Di linguaggio universale parla il libro di Paulo Coelho, L'Alchimista
 
Varie teorie ancora sconosciute sull'origine e la fine dell'Universo e sulla sintesi della molecola dell'eterna giovinezza portano l'impossibile ai limiti del possibile, incitano l'uomo a migliorare la sua condizione attuale, pongono le basi per un futuro ipertecnologico, ma soprattutto migliore, e proiettano l'umanità direttamente nel XXII secolo.

I nostri sensi sono illimitati e molto spesso incompresi...
Quando si raggiunge una profonda conoscenza di sé stessi, si comprende che l'Universo è dentro di noi, oltre che noi siamo dentro l'Universo, e tuttavia possiamo controllare i sensi, la  mente e la realtà che ci circonda sviluppando poteri come il  "teletrasporto" in differenti dimensioni. 
 
Elevarsi a uno stato di coscienza superiore è un po' come percepire una combinazione di tutti i sensi perché si ha come la sensazione di comprendere tutte le cose con i propri sensi in maniera amplificata (ovviamente solo dopo un lungo percorso interiore si potrà raggiungere tale "combinazione"). 
 
Bisogna "liberare" la mente e osservare con gli occhi dell'anima, così si potrà riscoprire la magia e l'armonia della propria essenza.
Espandere la coscienza significa comprendere la vera natura, riconoscere le proprie abilità umane e svilupparle.
Bisogna educare sin da piccoli (non solo in famiglia) alla formazione della propria integrità e identità.  
A nulla serve invocare la pace, il rispetto e la giustizia se non si educa sin dall’infanzia. 
 
Siamo esseri universalmente "legati" da un filo sottile: il filo dell'amore. Spesso molti esseri umani non riescono a comprendere questo legame perché sono privi d'amore.
Quando impariamo ad amare tutto e tutti, inizia una fase di trasformazione e di crescita interiore poiché vengono "annullati" (o meglio "resettati")  i malesseri esistenziali, modificando così la propria vita in un... "dolce stil novo", limpido e purificato perché subentra la fase di accettazione e quindi di affermazione dell'essere superiore. (Attenzione alla parola superiore... non vuol dire essere migliore degli altri, ma migliore di se stessi). 
In poche parole...L'obiettivo e lo scopo principale dell'essere umano è quello di migliorarsi fino alla fine del proprio percorso vitale. La competizione deve avvenire sempre e solo in forma personale e non verso gli altri. Le persone sagge combattono costantemente l'abbandono dell'ego per poi ritrovare il cammino verso la vera libertà. 
L'amore è un potere attivo dell'uomo; un potere che annulla le pareti che lo separano dai suoi simili... Sembra un paradosso, ma nell'amore due esseri diventano uno, e tuttavia restano due.

 
E come ben descrive Paramhansa Yogananda..."L'onda deve rendersi conto che la sua realtà come semplice onda è temporanea. Può riapparire più e più volte come le altre onde, ma alla fine  deve comprendere che la sua vera essenza non consiste nella sua singolarità di onda individuale, ma nell'oceano, di cui l'onda è una manifestazione. La comprensione della sua vera identità richiede che si fonda con l'oceano e diventi una sola cosa con esso". 
 
Tutte le virtù sono aspetti dell'amore e anche tutti i vizi sono aspetti dell'amore. Ma a differenza delle virtù che sono manifestazioni di un amore vivo e sano,  i vizi sono sintomi di amore malato, sono la via della disperazione e quindi limitano la crescita interiore. Le virtù elevano in uno stato superiore poiché sono proiettate verso un percorso di purezza interiore privo di oscurità, ricco di bontà, tenerezza e umiltà.
Per quanto difficile possa essere la vita, c'è sempre qualcosa che è possibile fare... Guardate le stelle invece dei vostri piedi! 
Anna A. 
 

 
 
 
 
 
 







lunedì 3 agosto 2020

STUDI BIOETICI - FILOSOFIA MORALE - SCIENZE UMANE


IL POTENZIAMENTO UMANO di Mario Rossino e Giuseppe Zeppegno


Prospettive bioetiche



Mario Rossino, Sacerdote della diocesi di Torino, è laureato in Teologia con specializzazione in morale presso la Pontificia Università Lateranense – Accademia Alfonsiana; laureato in Scienze politiche presso l’Università degli Studi di Torino. Direttore del Centro cattolico di Bioetica dell’Arcidiocesi di Torino. Dal 1980 al 2018 docente di teologia morale speciale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, sezione parallela di Torino. Ha pubblicato diversi articoli su riviste e opere collettanee. Per Effatà Editrice ha curato l’edizione critica degli Scritti morali di S. Giuseppe Cafasso (2009-2013); ha pubblicato "In dialogo"(2013); ha curato con Giuseppe Zeppegno Il potenziamento umano. Prospettive bioetiche (2018).

Giuseppe Zeppegno, sacerdote della diocesi di Torino. È dottore di ricerca in Morale e Bioetica e docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, Sezione di Torino. Ha conseguito la licenza in teologia morale presso la sede torinese della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, il dottorato in teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana, il diploma di perfezionamento avanzato in bioetica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Dottorato in Bioetica presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Svolge attività di docenza presso la sezione torinese della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale ed è a diverso titolo coinvolto in associazioni e istituzioni di carattere bioetico.

"Il Potenziamento Umano" Editrice Effatà si propone di affrontare il delicato tema dell'enhancement nel campo della Medicina, fornendo importanti delucidazioni teoriche con approfondimenti di studi accademici di rinomati ricercatori con lo scopo di filtrare attraverso la luce della biologia, della genetica e delle tecnoscienze questioni etiche di non facile soluzione e di non univoca interpretazione. 

Il testo è suddiviso in due parti: la prima parte ha l'obiettivo di studiare il fenomeno e viene introdotto da un testo di Enrico Larghero che spazia tra le diverse problematiche (che il postumanesimo, con la sua pretesa di ridefinire l'uomo, porta con sé).

La seconda parte si apre con un capitolo di Giuseppe Zeppegno in cui vengono analizzate le teorie filosofiche soggiacenti al fenomeno del potenziamento. L'autore pone l'attenzione sull'eterogeneo e complesso movimento culturale che si è sviluppato in questi ultimi anni soprattutto in ambiente anglosassone e che è genericamente indicato con il termine "postumanesimo".
Il termine "postumanesimo" è spesso evocato "in modo generico e onnicomprensivo, per indicare prospettive anche molto diverse tra loro. Raggruppa, infatti, teorie non completamente coincidenti: il Postumanesimo Filosofico, Culturale e Critico; il Transumanesimo nelle sue diverse accezioni (Estropianesimo, Transumanesimo Liberale e Democratico...), il Nuovo Materialismo, la Postumanità e la Metaumanità.
Il termine "Transumanesimo" fu utilizzato per la prima volta da Dante Alighieri nel Paradiso:
"Trasumanar significar per verba/non si porìa; però l'essemplo basti/ a cui esperienza grazia serba". Spiega Maurizio P. Faggioni: "Nei versi di Dante il "transumanare" è la mèta ultima dell'uomo e rappresenta l'esperienza, ineffabile a parole, di essere elevati per grazia oltre l'umano, verso il nostro compimento trascendente in Dio". (dal libro: La Natura fluida)

Uno dei fattori oggetto della riflessione sul "potenziamento umano" è quello di delineare i confini tra salute e malattia...
L'idea di potenziamento (enhancement) viene solitamente introdotta in contrapposizione a quella di terapia: mentre quest'ultima è l'insieme delle misure che consentono di ripristinare lo stato di salute, o di normale funzionamento del corpo, il potenziamento è l'insieme di interventi che puntano a migliorare certe capacità al di là del "range" normale per gli esseri umani.


"In realtà riusciamo a modificare e sostituire parecchi "pezzi d'uomo" con adeguate protesi, ma qualcosa manca per ottenere compitamente la vita! Non riusciamo a ricomporre per parti meccaniche la vita!... " (Franco Eugeni e Gianluca Ippoliti)

Paolo HERITIER riflette invece sul concetto di intelligenza artificiale, immaginando un mondo distopico in cui saranno i "robot" a prendere il potere, spodestando l’essere umano che si scoprirà, quindi, sabotato dalla sua stessa creazione.

L'uomo, come affermava Kant, deve essere un fine e non un mezzo, deve rimanere il punto fermo, il valore assoluto al quale fare riferimento, la misura di tutte le cose, ora e sempre.
La bioetica deve rispondere principalmente a questi requisiti, svolgere un ruolo insostituibile di coscienza critica che richiami la società moderna alle sue responsabilità morali, ponendosi al servizio di un'umanità proiettata verso il futuro.
Allontanare l'uomo dall'uomo, vagheggiando l'immortalità terrena non contribuisce a creare un mondo migliore ed un'umanità, seppur potenziata, più felice.

Si potrebbe dire che il potenzionamento è come una potentissima e lussuosissima vettura, che ha però bisogno di trovare nella bioetica un pilota intelligente e accorto per far progredire, anziché regredire l'umanità. Anna A.