TEOLOGIA - SAGGI - LETTERATURA CRISTIANA
LE GEMME E LO SPIRITO di Fabrizio Ricci
COMMENTO TEOLOGICO AL SILMARILLION
Fabrizio Ricci dopo gli studi economici (Laurea in Economia e Gestione Aziendale nel 2007) nel dicembre 2014 è diventato prete diocesano della Chiesa di Cesena-Sarsina. Parroco dal 2017 di due parrocchie in città, è delegato del Vescovo per la Pastorale Universitaria e Assistente del settore dei giovani dell'Azione Cattolica Diocesana.
"Le Gemme e lo Spirito" Edizioni Effatà è un dialogo tra cultura e teologia per tutti gli appassionati della Terra di Mezzo. Queste pagine intendono cogliere nel racconto tolkieniano alcuni tratti e dinamiche proprie della spiritualità cristiana.
Una catechesi che esce dai binari canonici per stuzzicare la
curiosità degli amanti della letteratura fantastica, in particolare dei
più giovani. "I personaggi tolkieniani e biblici non sono al di fuori di
noi, ma raccontano ciò che abbiamo nel nostro cuore: rappresentano ciò
che vi è più di nobile e puro, ma anche di più abietto e temibile. È un
tentativo di dialogo tra cultura e cristianesimo che porta uno scambio
di saperi".
Questo libro è una sintesi dei grandi racconti della prima e della seconda era del mondo fantasy di Tolkien, dalla creazione al Signore degli Anelli incluso.
L'opera si compone di cinque parti principali. Parte prima: L'Ainulindale, ovvero la musica degli Ainur, un prologo fuori dal tempo dove si descrive la creazione del mondo attraverso la musica. Parte seconda: il Valaquenta, ovvero il novero dei Valar e dei Maiar, una descrizione delle potenze angeliche che con la loro autorità delegata dal Dio unico hanno l'incarico di ordinare la Terra di Mezzo. Parte terza: il Quenta Silmarillion, ovvero il racconto dei Silmaril, la parte più consistente del libro, dove si narrano le grandi vicende degli uomini e degli elfi, in particolare del popolo dei Noldor, il cui destino è legato alle tre gemme create da Feanor. Parte quarta: l'Akallabeth, ovvero la caduta, in cui sono narrate le vicende degli uomini Nùmenor, durante la seconda e la terza era, e del loro contrasto contro Sauron. Parte quinta: Gli anelli del Potere e i racconti della terza era, dove sono narrate le vicende immediatamente precedenti Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli e viene offerta una sintesi di queste due opere. Ad ogni capitolo di questo libro sarà premesso un breve riassunto della storia del Silmarillion a cui si fa riferimento.
Non tutti i capitoli sono inquadrati nella presente opera, alcuni perché trattati trasversalmente, altri per non appesantire eccessivamente la lettura.
La teologia cattolica sostiene la collaborazione umana come adesione alla salvezza divina. Così dichiara Sant'Agostino: "Chi ti ha formato senza di te, non ti renderà giusto senza di te. Perciò ha creato chi non c'era a saperlo, fa giusto chi c'è a volerlo". E il concilio di Trento così riprende il detto agostiniano: "Se qualcuno dice che il libero arbitrio dell'uomo, mosso e stimolato da Dio, non coopera in nessun modo esprimendo il proprio assenso a Dio, che lo muove e lo prepara ad ottenere la grazia della giustificazione; e che egli, se lo vuole, non può rifiutare il suo consenso, ma come cosa inanimata resta assolutamente inerte e gioca un ruolo del tutto passivo: sia anatema".
In sostanza la collaborazione umana è fondamentale per l'azione della grazia divina e orienta la libertà umana al bene e alla virtù.
Solo chi è libero dalle "catene mentali", può iniziare ad amare e vivere serenamente la propria realtà poiché inizia a sperimentare il vero amore, l'amore attraverso una nuova visione della propria esistenza; in tal modo si entra in un circolo virtoso di relazione con Dio che fa pregustare la vita eterna.
La parola evangelica di Matteo fa risuonare queste perle di saggezza: Non accumulate per voi tesori sulla terra, accumulate invece per voi tesori in cielo... Dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Tutto ciò che rimane nell'amore entra nell'eternità: "L'amore è la realtà che fa sconfinare, che fa passare. Tutto ciò che noi viviamo nell'amore è in qualche modo già passato nell'eternità, perché l'amore dura in eterno".
L'artefice primo dell'amore è infatti lo Spirito Santo, la cui opera è riversare l'amore di Dio nell'umanità. Questa è la strada che conduce alla vera vita: la vita eterna! Anna A.
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