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mercoledì 1 aprile 2020

NARRATIVA - PERCORSI DI CONSAPEVOLEZZA - CRESCITA PERSONALE

ALIAS ESSERE UMANO di Igor Alessandro Cerri


Igor Alessandro Cerri, Italiano. Poliglotta e viaggiatore incallito. Dopo aver lavorato a Parigi, ha vissuto alcuni anni a Buenos Aires. Attualmente risiede a Vienna. Nel 2011 ha pubblicato in Italia il suo libro d'esordio: Nato a Buenos Aires (racconti). Nel 2013 ha invece visto la luce la sua prima novella corta: La Forma, il Vuoto e il Buio. 

"Alias Essere Umano" Edizioni Kimerik  è un'indagine psicologica. Attraverso la scrittura puntuale, quasi maniacale nella descrizione di ambienti e scenari mentali, l'autore affianca chi legge in un percorso nelle profondità dell'essere umano, in quell'entità "altra" e allo stesso tempo "medesima" con la quale ognuno di noi potrebbe identificarsi. 

La vita, la morte, il reale e l'onirico si mescolano nelle scene raccontate, catturando l'attenzione di chi, quasi inconsapevolmente, viene rapito e trasportato nell'universo psichico del protagonista. E' l'uomo a essere al centro della scena, nella sua totalità di istinto e ragione, di logos e pathos che sono costretti a convivere nella fisicità, in quell'involucro materiale in cui l'anima appare quasi prigioniera, ribellandosi a volte, dando sfogo a quell'"alias" in cui lo stesso protagonista talora non si riconosce.  
"Lì dentro" afferma l'autore, proprio nei meandri più profondi della psiche, "esiste un posto segreto, talmente nascosto che nemmeno l'inconscio ne dubita l'esistenza". 

Il testo descrive quattro TRASFORMAZIONI con i seguenti titoli:
PRIMA TRASFORMAZIONE: Il protagonista, "l'animale", si riflette deformato in superficie lucide e inaspettate. 
SECONDA TRASFORMAZIONE: Guardo gli oggetti, tanto li comprendo che quasi li assaggio con la mente. Sento che vorrei "uscire" dal mio corpo, specie quando i mio sguardo urta con la percezione "solida" delle cose. 
TERZA TRASFORMAZIONE: Fin dove possono arrivare le ombre?
QUARTA TRASFORMAZIONE: Mi disse: "Tanti decidono di suicidarsi con le droghe o con l'alcol. Io ho deciso di farlo vivendo".

L'Oblio dell'ESSERE. Secondo Heidegger la metafisica tende a nascondere (ovvero ricoprire) il sostrato originario dell'essere, per preoccuparsi unicamente dei fenomeni studiati dalla scienza. Di questa deriva, la scienza moderna sarebbe la più recente rappresentazione. Heidegger giunge alla conclusione che nel linguaggio (parola poetica) è l'essere che parla e l'uomo può essere solo pastore dell'essere. "Linguaggio è dimora dell'essere, qui abita anche l'uomo, pensatori e poeti sono guardiani di tale dimora". 
L'oscurità delle ultime riflessioni è causata dallo spostamento che va dal logos occidentale a una parola in grado di rievocare il mistero dell'essere.

Ad affascinarmi più di tutto è la psiche umana. Mi sembra che dentro vi sia qualcosa che non abbiamo mai capito e che forse non capiremo mai. E le radici del nostro malessere vanno ricercate in quest'oblio dimenticato dall'uomo. Anna A.







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