LO SVILUPPO MOTORIO DEL BAMBINO di Stefania Zoia
Stefania Zoia è ricercatrice presso l'IRCCS "Burlo Garofolo" Istituto per l'infanzia di Trieste, dove si occupa di analisi cinematica in bambini con difficoltà motorie. Insegna Difficoltà di apprendimento: strumenti diagnostici e riabilitativi e Psicologia clinica all'Università di Trieste.
"Lo Sviluppo Motorio del Bambino" (Carocci Editore www.carocci.it ) non è un manuale sullo sviluppo motorio poiché, pur trattando l'argomento in termini evolutivi, si focalizza esclusivamente su alcuni aspetti dell'apprendimento motorio:lo sviluppo della coordinazione motoria e della gestualità, di interesse sia in ambito educativo sia in quello riabilitativo.
Il principale obiettivo di questo libro è quello di poter discutere delle competenze motorie secondo una prospettiva psicologica di tipo cognitivo, conferendo all'argomento la stessa considerazione che il linguaggio, la memoria o l'attenzione hanno già ricevuto dalla psicologia cognitiva.
Il testo è strutturato in questo modo: inizialmente sono proposti due capitoli propedeutici ai temi dello sviluppo della coordinazione motoria e della gestualità, di cui il primo fornisce al lettore brevi cenni sullo sviluppo motorio dal periodo prenatale all'infanzia, descrivendo alcuni importanti dati di ricerca e accennando alle principali prospettive teoriche passate e presenti.
Segue poi un secondo capitolo in cui si riassumono molto brevemente le più recenti conoscenze riguardo alle aree del sistema nervoso centrale deputate all'analisi di informazioni motorie. Il terzo capitolo si può definire "il cuore del libro" poiché parla dello sviluppo della coordinazione motoria dai 4 ai 12 anni, le difficoltà evolutive (disturbo di sviluppo della coordinazione motoria) e la valutazione. Il quarto capitolo si occupa della gestualità del bambino, e quali sono le caratteristiche gestuali osservabili a seconda delle diverse età.
Il quinto capitolo è strettamente collegato al quarto e illustra una metodologia per valutare lo sviluppo gestuale nei bambini dai 3 ai 14 anni. Il sesto capitolo,quale parte conclusiva di questo libro, riassume le principali prospettive educative e riabilitative.
L'intervento riabilitativo deve tener conto che l'apprendimento motorio avviene attraverso processi impliciti ed espliciti. Il processo esplicito consiste in una rappresentazione cosciente di un insieme di corrispondenze tra le abilità del bambino e le condizioni ambientali per il raggiungimento dell'obiettivo dell'azione. Ci sono però processi più specifici come pattern di contrazione muscolare, stabilizzazione e posizionamento delle articolazioni, risposta alla gravità e altre forze che sono all'inizio organizzate in modo grossolano e successivamente, con la pratica, possono essere meglio controllate e finemente sincronizzate tra loro. Questi cambiamenti nell'organizzazione delle componenti della forza migliorano e quindi debbono essere considerati come il risultato di un apprendimento implicito.
Tutti i tipi di intervento, quello centrato sull'integrazione sensoriale, quelli basati sull'apprendimento motorio e sullo specifico compito motorio e la psicomotricità, hanno comunque alcuni fattori comuni, ossia la necessità di identificare il tipo di problema motorio, la disponibilità del feed-back, le capacità attentive e di problem solving e il livello di motivazione e autostima. Anna A.
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