MATEMATICA-MENTE di ANNAMARIA SATERINI
Come e perché giocare con i numeri fin dalla nascita
Annamaria Saterini è consulente educativa. Già insegnante e coordinatrice di plesso della scuola dell’infanzia comunale "Andrea Palladio" di Vicenza. Si è formata alla Pratica Psicomotoria presso il C.I.S.F.E.R. di Padova. Ha conseguito l’attestato di formatore per le difficoltà di apprendimento matematico presso il centro C.N.I.S. Collabora con il Centro per la documentazione pedagogica e la didattica laboratoriale di Vicenza come consulente. Organizza inoltre incontri di formazione per insegnanti e genitori. E' autrice di "I Mantra della maestra Annamaria, pensieri da ricordare per crescere un bambino felice" insieme a Anna Coda.
"Matematica-mente" Edizioni Il Punto D'Incontro è un libro che contiene riflessioni, consigli ed esempi per sviluppare, stimolare e potenziare le abilità cognitive numeriche nei bambini.
Grazie a un’esperienza pluridecennale, Annamaria Saterini ci offre numerosi consigli e spunti di riflessione per aiutare i bambini a sviluppare e potenziare le abilità numeriche fin dalla nascita, prevenendo o risolvendo eventuali difficoltà di apprendimento matematico. Il libro infatti, è ben strutturato ed è formato da vari capitoli che cercheranno di spiegare da varie angolazioni e da vari punti di vista, cosa sviluppare armonicamente (con varie strategie e metodi) per arrivare a una facilitazione del potenziamento dell'intelligenza numerica. La scuola e l'apprendimento occupano una parte fondamentale della vita dei bambini ed è quindi necessario stimolarli e potenziarli al momento giusto. Riuscire a scuola è infatti fondamentale per proseguire serenamente gli studi e diventare alunni capaci e autonomi.La situazione in Italia evidenzia che alla scuola primaria: 5 bambini per classe hanno difficoltà di calcolo; 5-7 bambini hanno difficoltà di soluzioni dei problemi. Cioè circa 20% della popolazione scolastica (Secondo l'International Academy Research in Learning Disabilities). Gli studi dicono che solo due bambini su mille sono discalculici, cioè, ricordiamolo, con una capacità del calcolo che è al di sotto di quanto previsto in base all'età cronologica del bambino. Tutti gli altri hanno un cervello normale con un potenziale di apprendimento normale. E allora perché così tanti bambini fanno fatica ad apprendere numeri e quantità?
Il nostro cervello è un organo meraviglioso, sorprendente, ma bisogna saperlo usare bene offrendo ai bambini (le neuroscienze e gli studi ribadiscono dalla nascita) le cose giuste al momento giusto.
Ogni cellula del cervello inizia come un piccolo alberello e germoglia gradualmente le sue centinaia di ramificazioni. Successivamente, durante i periodi critici, molte di queste sinapsi vengono eliminate, in modo che rimangono solo le connessioni utili per svolgere una determinata funzione. Quindi le connessioni meno utili vengono potate. Se il cervello si forma a partire dagli stimoli che riceve, qualora ne riceva pochi, si sviluppa male. Se un bambino riceve pochi stimoli, il cervello non viene modellato, cadono le foglie e rimane una struttura con dei rametti molto poveri, perché il cervello elimina connessioni o sinapsi poco usate o non usate. Perciò il bambino ha bisogno di essere attivato e stimolato subito, dalla nascita, altrimenti il sistema nervoso rischia di non sviluppare a pieno le sue funzioni di memoria e apprendimento. In sostanza, il cervello infantile è come un albero con rami pieni di foglie verdi. Terminato il periodo critico, l'albero è stato modellato, le foglie cadono, ma resta una struttura ricca di mille piccoli rametti, pronta a lavorare per tutta la vita.
Ma cosa si intende con "periodo critico" nello sviluppo del cervello? Una teoria è che corrisponda a un periodo di "eccesso di connessioni sinaptiche" nel cervello. Durante tale periodo, l'esperienza di un bambino (sia essa sensoriale, motoria, emotiva e cognitiva) determina quali sinapsi saranno conservate nel tempo.
Nel cervello del nostro bambino ci sono tre aree che si aiutano, si intrecciano e si sviluppano in sinergia: il linguaggio influenza l'area logico-matematica, che viene a sua volta influenzata dall'area visuo-spaziale. Bisogna, perciò, cercare di sviluppare tutte le aree in sinergia. Il cervello alla nascita riceve informazioni di tipo visivo, uditivo, olfattivo, tattile e dell'equilibrio (che riesce a coordinare tantissime funzioni del cervello). Tutte queste informazioni devono essere sviluppate al momento giusto; se ci si lascia sfuggire questo momento, è come se si perdesse un treno.
Ricordate che tutto ciò che non viene usato nel nostro cervello va in standby.
Per concludere direi che potenziare lo sviluppo delle abilità numeriche incoraggia il bambino all'autonomia di pensiero, alla riflessione, alla flessibilità e alla consapevolezza di sé. Un bambino che sa come impara, in un ambiente adeguato, con modalità adeguate, che si sente capace è un bambino che cresce nella sua autostima. Gli avremo fatto così un regalo che gli servirà per tutta la vita.
"La vita è un processo di conoscenza. Vivere è imparare". (Konrad Lorenz)
"Conosco una sola libertà, ed è la libertà della mente". (Antoine De Saint-Exupéry)
L’insegnante mediocre dice. Il buon insegnante spiega. L’insegnante superiore dimostra. Il grande insegnante ispira. (William A.Ward)
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